“Il fuoco della missione”: interventi e testimonianze dal convegno missionario nazionale dei seminaristi 2019

Dal 3 al 5 Maggio si è svolto a Firenze l’annuale Convegno Missionario Nazionale dei seminaristi. Molti interventi di approfondimento e testimonianza che segnano l’orizzonte della Missione del futuro

“Il vero protagonista del tema scelto per il Convegno è lo Spirito Santo, fuoco della missione”.

La riflessione è stata affidata a più voci: oggi, don Ciro Biondi, segretario nazionale della Pontificia Unione Missionaria (Pum) e responsabile di Missio Consacrati, introduce l’argomento approfondendo il pensiero del Beato Paolo Manna, presbitero del Pontificio Istituto Missioni Estere e fondatore della Pum; al il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze ed esperto biblista, tratterà il tema da un punto di vista biblico, concentrandosi sugli Atti degli Apostoli; a seguire il professor Luciano Meddi, presbitero nella diocesi di Roma e docente ordinario di Catechetica missionaria alla Pontificia Università Urbaniana, declinerà da un punto di vista pastorale il protagonismo dello Spirito nell’azione missionaria.

Il Sabato è stata organizzata una Tavola rotonda, coordinata da Maria Chiara Pallanti del Centro missionario diocesano di Firenze, che ha dato voce a tre esempi di vocazioni diverse, ma tutte impegnate nell’unica missione di testimoniare il Vangelo nella propria vita: Guido Miccinesi, medico psichiatra, diacono, responsabile della Pastorale della salute per la diocesi di Firenze; don Paolo Boschini, parroco in una comunità parrocchiale che ha un esemplare stile di apertura al territorio nella diocesi di Modena; Daniela ed Enrico Coppin, della diocesi di Milano, sposi che fanno parte delle “Famiglie missionarie a Km 0”, che dialogheranno su come hanno sentito in prima persona lo Spirito Santo presente nella loro attività di evangelizzazione in diversi angoli del mondo. Nel pomeriggio, invece, visita ad alcune realtà missionarie della diocesi di Firenze: un modo per conoscere iniziative concrete di “Chiesa in uscita” sul territorio.”

Tutti i link agli interventi e al documento finale con le proposte dei seminaristi>>

Il testo>>e le slide>> dell’intervento di don Luciano Meddi>>. Il video qui sotto insieme agli altri della giornata.

Possiamo ora riassumere le indicazioni emerse nei commenti ai testi che il Vaticano II ha dedicato alla missione dello Spirito individuando gli elementi di innovazione da inserire nella pratica missionaria e pastorale. Tra questi si dovrebbero sottolineare i seguenti:
Missione come narrazione reciproca delle vie di salvezza con i «diversamente credenti». Lo Spirito agisce segretamente nel cuore umano quindi il primo compito della missione sarà la comune testimonianza che i credenti si scambiano nella loro ricerca di Dio e trasformazione spirituale . Tutti i credenti sono diversamente credenti e non nemici o anche destinatari della missione ecclesiale. I nemici sono altri.

Missione come testimonianza e profezia. La comune testimonianza spirituale non esclude l’annuncio cristiano; anzi lo favorisce. Se Dio vuole. Rimane quindi il compito di Profezia e Dialogo , due dimensioni strettamente unite e collegate dallo Spirito. Questa azione è riferita in primo luogo alla conversione degli a-tei coloro che non credono al principio della salvezza come amore e dono di sè.

La missione offre percorsi ed esperienze di «esercizi spirituali». Se ne passato la missione e la pastorale si realizzavano con la predicazione e la sacramentalizzazione, il futuro chiede sempre più che si realizzino attraverso lo sviluppo della conversione. Per questo obiettivo, come visto, è necessaria la conoscenza profonda di se stessi ma subito dopo sono necessari esercizi spirituali per dilatare il cuore. Esercizi attraverso cui si fa esperienza del superamento della dissociazione spirituale e della acquisizione delle competenze della vita nuova. Per i cristiani è la vita battesimale, il cammino delle Beatitudini.

La missione propone i sacramenti della fede per divenire discepoli-missionari. Il tema spirituale come chiave missionaria assume una importanza sempre maggiore anche all’interno dei processi formativi dei battezzati (AG 14). Sia la iniziazione cristiana che la formazione dei cristiani ha bisogno di centrare il proprio compito sulla dimensione interiore della conversione, più che sulla spiegazione della celebrazione liturgica. Il futuro missionario della chiesa passa anche nella qualità formativa dei battezzati.