Commento al Vangelo – Da un posto scomodo, il dono della vita

Da un posto scomodo il dono della vita

Durante le feste della Pasqua la città di Gerusalemme si riempiva di pellegrini e turisti, come anche qui nelle feste religiose e nelle grandi fiere. La curiosità variava un po’ su tutto, perfino alcuni simpatizzanti stranieri hanno sentito parlare di Gesù e lo vogliono vedere. Spettatori casuali o abituali con il bisogno di vedere, non di partecipare. In questo tempo di covid siamo privati anche di questo. L’Evangelo che ascoltiamo in questa domenica ci spinge oltre. Il passaparola non basta più. “E’ venuta l’ora che il Figlio sia glorificato” che è spiegato da Gesù stesso con una immagine ben conosciuta: il chicco di grano, cade in terra muore per portare frutto. In altre parole vieni e seguimi, lasci delle cose e accogli un Altro con un nuovo stile di vita.

Noi viviamo un tempo in cui violenza e armi sono all’ordine del giorno e stanno alla base di buona parte della economia del mondo. Tocca a noi fare esperienza di questo amore sconfinato, smisurato a partire da un sussulto delle coscienze di cristiani, fare una inversione di tendenza, sperimentare un amore politico, una amicizia sociale per dirla con le parole di Papa Francesco. Come comprendere agire perché la volontà di potenza, il desiderio di apparire, di salvare la propria vita non è congeniale con la prospettiva di Gesù?

Il 19 di marzo ricordiamo l’uccisione di don Peppino Diana per mano della mafia per il suo coraggioso atteggiamento di opposizione alla corruzione e alle ingiustizie, come Gesù viene ammazzato. Molti altri di cui potete condividere testimonianze di martirio e di testimonianza sono una occasione per tentare di rinascere nella vita di Gesù di Nazareth, vita donata, non vita perduta. I Missionari martiri sono il faro che spinge le comunità cristiane a rivolgere lo sguardo verso gli insegnamenti di Gesù di Nazareth. Nella sua vita terrena, infatti il Figlio di Dio ha incarnato un’esistenza priva di mezze misure: Nel suo messaggio non troviamo posizioni intermedie tra l’indifferenza e la difesa dei poveri ma una scelta netta verso questi ultimi.

La attenzione che ci viene chiesta in preparazione alla Pasqua è questa. E’ legittimo parlare di riti e celebrazioni della memoria della passione e morte di Gesù, ma orientandoci alla “sequela”, a seguire Gesù più da vicino. Per comprendere che la gloria di Dio è nella umiliazione della Croce di Gesù.

Condivido, a commento di questa Parola di Evangelo, alcuni spunti tratti dal libro Sequela di Bonhoeffer;

Grazia a caro prezzo

“La grazia a buon mercato è grazia senza sequela, grazia senza croce, grazia senza Gesù Cristo vivo, incarnato.

Grazia a caro prezzo è il tesoro nascosto nel campo, per amore del quale l’uomo va a vendere con gioia tutto ciò che aveva; la pietra preziosa, per il cui valore il mercante dà tutti i suoi beni; la signoria regale di Cristo, per amore del quale l’uomo strappa da sé l’occhio che lo scandalizza; la chiamata di Gesù Cristo, per cui il discepolo abbandona le reti e si pone alla sua sequela.

Grazia a caro prezzo è il vangelo, che si deve sempre di nuovo cercare, il dono per cui si deve sempre di nuovo pregare, la porta a cui si deve sempre di nuovo bussare. È a caro prezzo, perché chiama alla sequela; è grazia, perché chiama alla sequela di Gesù Cristo; è a caro prezzo, perché costa all’uomo il prezzo della vita, è grazia, perché proprio in tal modo gli dona la vita; è a caro prezzo, perché condanna il peccato, è grazia, perché giustifica il peccatore.

La grazia è a caro prezzo soprattutto perché è costata cara a Dio, perché gli è costata la vita di suo Figlio «siete stati riscattati a caro prezzo (1Cor 6,20)» e perché non può essere a buon mercato per noi ciò che è costato caro a Dio. E’ grazia soprattutto perché Dio non ha ritenuto troppo elevato il prezzo di suo Figlio per la nostra vita, ma lo ha dato per noi. Grazia a caro prezzo è l’incarnazione di Dio.”

 

A noi fare esperienza di questo amore smisurato, sconfinato, universale. Si esprime con una energia che si nasconde nel terreno, si trasforma e diventa cibo per la umanità.

 

 

O Spirito, energia creatrice di Dio

 

O Spirito Santo, energia creatrice di Dio,

vieni a noi per comunicarci

desideri di nobiltà e di bellezza.

Spirito Santo, forza vivificatrice di Dio,

vieni a noi per trasformare la nostra vita,

per riaccendere la passione della giustizia,

per ridare coraggio ai nostri gesti

e speranza ai nostri giorni,

per illuminare la nostra coscienza,

per riscattare le nostre miserie,

per consolare il nostro pianto.

O Spirito Santo, tu ci consenti

di entrare in comunione sempre più profonda

con il Padre e con il Figlio,

fa’ che possiamo essere

ai crocicchi delle strade e della storia ciò che siamo in Te.

Trasformaci in realtà di comunione;

rendici coscienti che tu dimori in noi, tuo tempio,

la tua presenza rischiari la nostra vita di compiuta bellezza,

tieni lontani da noi l’orgoglio e l’arroganza,

dilata il nostro cuore nella comprensione dell’altro e della verità.

Infiniti e diversi sono i modi dell’esistenza:

in ognuno il principio di vita e di luce Tu sei.

Tu sei in ogni segno di illuminazione,

in ogni anelito di vita,

in ogni sogno di bellezza,

in ogni rinuncia per un più grande amore.

Sei l’amore senza alba e senza tramonto:

libera noi tue creature in cammino

da ogni intolleranza e durezza,

da ogni incomprensione e chiusura.

O amore che tutto nell’unità ricomponi,

libera noi tue creature in ascesa

da ogni faziosità e separazione,

da ogni ostilità e divisione.

La tua luce

manifesti le ragioni profonde della vita di tutti.

Crea sempre più dei cuori nuovi,

trasforma il nostro male,

battezzandolo con il tuo fuoco d’amore.

Per te trovino in noi unità e canto

il cielo e la terra,

l’altissimo e l’abisso profondo,

il giorno e la notte, la tenebra e la luce,

la gioia e il pianto, la morte e la vita.

Giovanni Vannucci